Domenico di Palo

GIOVANNI RONCO



”Double face”,
 la doppia faccia poetica di Mimì di Palo


Finalmente è tornato. Come uno scarabocchio sui ritratti dei poeti "laureati"; come una vignetta liberatoria rispetto alla seriosità del panorama intellettuale italiano e meridionale in particolare, ricco di svariate facce da deretano: torna in libreria Domenico di Palo con una raccolta "sveltina", appena sei testi poetici, posti a coppie uno dinanzi all’altro, con una versione A ed una B; una per affermare, una per negare, una per godere, l’altra per soffrire, una per guardare la propria donna, ed una per accostarsi ad un’altra, con la fantasia, il pensiero stupendo, d’un poeta fuori dagli schemi e dalla banalità.

Sempre in perfetto stile di Palo, riprendendo anche modelli classici da "molestare", guardare in controluce e riproporre in pura salsa d’evasione, ma anche di riflessione sul tempo che passa, sulla vecchiaia, sull’inettitudine dei tempi contemporanei; sempre in sospeso tra il vero ed il finto, tra la scelta al bivio tra l’ultima erezione da giocarsi allegramente e l’impattare pari e patta nella patta dei pantaloni.
Un di Palo in stato di grazia ci regala una festa della parola incorniciata da Bastogi editore in questo testo, "Double face", Rime d’amore e disamore, nella Collana di Poesia "Il capricorno" impreziosito in copertina griffata Magritte dall’inquietante "Les amants", puro simbolo dell’amore e della sua negazione, della vicinanza annullata dai veli degli amanti. Vedere , e leggere, per credere. E, citando Palazzeschi, lasciateci divertire di più, magari in una serata speciale con di Palo tra un bicchiere di vino ed un panino, col verso sveltino.


Giovanni Ronco


*In “Trani web”, 31 marzo 2010

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